Lorena Beccaro al Club del libro
Restare nella propria terra oppure viaggiare, partire per il mondo, scappare via? Hai una città, un luogo del cuore? Ti piace cucinare? Qual è la tua ricetta preferita?
Si è parlato tanto nell'incontro di venerdì 13 dicembre degli alunni che hanno aderito al Club del Libro dell’istituto Balbo. Alunni provenienti un po' da tutte le classi di tutti gli indirizzi scolastici si sono messi in gioco e senza timore sono intervenuti in un dialogo che ha spaziato tra argomenti diversi: i viaggi, i luoghi del cuore, le nonne, le ricette di famiglia, la vita di campagna, il rapporto con la natura, le erbe officinali. Si è parlato, ovviamente, anche di libri. A fare da legame tra argomenti così disparati è stata l’attività di scrittura di Lorena Beccaro. Colta alla sprovvista da un invito inaspettato, si è lasciata coinvolgere dal gruppo del Club del Libro e, sorseggiando una tazza di tè, ha presentato i suoi libri, li ha lasciati sfogliare ai ragazzi e ha risposto alle loro domande.
Da dove nasce un libro? Quelli di Lorena nascono da esperienze di dolore. È dalla separazione dal marito che è nato “Tornado di profumo”, una raccolta di racconti e poesie. È dall’incidente automobilistico del figlio che è nato “Ecco io per esempio”, una raccolta di racconti con tre elementi molto cari all’autrice: l’amore per il mare, il legame con la sua città d’origine, Torino, e la musica. È durante il lockdown che è nato “Una storia incredibile”, storia di una donna tormentata, che ha dovuto imparare sulla propria pelle ad accettare ciò che non può essere cambiato. Poi c’è “Il guerriero della luce”, pubblicato a nome di Elio Speranza, un malato terminale di cui Lorena ha raccolto i racconti e le testimonianze; un libro che è stato pubblicato e venduto a scopo benefico, per raccogliere fondi destinati a Casa Ugi, struttura che ospita le famiglie di bambini ricoverati nel reparto oncologico del Regina Margherita di Torino.
“Mia nonna è una strega” è il suo ultimo romanzo, che recupera memorie d’infanzia, le giornate trascorse nella casa di campagna della nonna materna che, attraverso la cura dell’orto e l’arte della cucina, le ha insegnato il rispetto per la natura.
I libri di Lorena Beccaro nascono dunque come reazione ad un dolore: la scrittura è una valvola di sfogo per le lacrime e la forza per risollevarsi. Lorena ammette di non avere un metodo di scrittura, una routine prestabilita. «Ogni storia nasce da un’idea, da una frase che mi frulla in testa. Quando mi metto a scrivere, devo avere tempo a disposizione, ma non ho necessariamente un progetto. Mi lascio trasportare dal flusso dei pensieri e delle emozioni. Se mi viene qualche idea da sviluppare, ne prendo nota. Poi rileggo, elimino il superfluo, affino lo stile.»
E poi, come si pubblica un libro? Lorena Beccaro, che ha lavorato con diverse case editrici (ultima, Parallelo45), presenta le due strade possibili, l’editoria tradizionale e il selfpublishing, e di ciascuna illustra i meccanismi, i rischi e le opportunità.
«Non cadete nel tranello dell’editoria a pagamento! Se avete talento, se un libro ha valore, avrà modo di farsi conoscere e di incontrare i propri lettori.»
Lettori che Lorena Beccaro ha a cuore, pur non avendo fatto della scrittura una professione: «Scrivo per me stessa, ma poi mi preoccupo di cercare, per ogni mio libro, i lettori giusti: bisogna capire quali sono i lettori più adatti e più sensibili ad ogni storia e ad ogni messaggio.»
La storia di Alyssa, la bambina protagonista di “Mia nonna è una strega”, sembra essere quella che più ha incontrato la curiosità e l’emozione all’interno del Club del Libro del Balbo.