È grazie ad un serrato mese di studio, ben gestito in virtù di una mente allenata, che due ragazzi del Balbo, Bartolomeo Meni e Alessandro Simonetti, il luglio scorso sono riusciti a sfondare la temuta barriera dei test di ingresso di Ingegneria al Politecnico di Milano pur frequentando (mirabile dictu!) il quarto anno di Liceo Classico. In barba allo stereotipo del classicista appassionato esclusivamente di paradigmi e declinazioni, i due studenti hanno fatto registrare un punteggio competitivo anche al di fuori del proprio anno e indirizzo, saltando direttamente nella prima fascia di immatricolazione. Alla domanda “Qual è stata la motivazione più grande?” i due hanno risposto mettendo sul piatto quelli che sono i loro sogni, elaborati proprio tra i banchi di scuola: costruire automobili che un giorno azzerino i morti sulla strada, e indagare i segreti dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande per conoscere meglio anche noi stessi. “Il Liceo Classico ci ha insegnato prima di tutto ad acquisire un metodo di studio flessibile ed efficace” ha spiegato Bartolomeo. “Questo ci ha permesso di assecondare con profitto la nostra passione per le discipline scientifiche, che troppo spesso vengono considerate lontane dall’orizzonte culturale di uno studente del Liceo Classico”. Alessandro, fresco vincitore del VII Certamen “Reale”, ha invece sottolineato come il rigore delle lingue classiche aiuti a sviluppare una mente matematica: “Il Greco esercita il ragionamento e predispone ad affrontare problemi complessi come quelli di fisica”.
Si apre adesso di fronte a loro una strada che si preannuncia lunga e impegnativa, ma che percorreranno restando sempre legati, con riconoscenza, alle loro radici.
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