The holocaust as a starting point – 5th
Prestigioso riconoscimento per la prof.ssa Susanna Pizzino, selezionata per l’Italia a partecipare al seminario internazionale a Zagabria
Il corso, rivolto a 13 docenti di scuola secondaria di secondo grado, insegnanti di Storia/Lettere, in possesso di una buona conoscenza della lingua inglese (livello minimo richiesto B2), ha lo scopo di approfondire la storia della Seconda guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra nei territori confinanti tra Slovenia, Croazia e Italia, (in modo particolare l’Istria) partendo dalla Shoah per analizzare altre forme di violenze di massa e politiche repressive e riflettere sulle diverse narrazioni che ancora divergono tra questi Paesi. L’obiettivo è quello di sollecitare il dialogo e il confronto tra gli insegnanti sloveni, croati e italiani su questioni complesse e cruciali della storia del Novecento, mettendo a confronto la voce di storici e ricercatori di varie nazionalità. Il programma includerà conferenze magistrali affidate a storici di livello internazionale attività laboratoriali e visite
Questo il racconto della sua esperienza:
“Tre giorni di confronto fra docenti italiani, sloveni e croati per approfondire la didattica dell’Olocausto e degli altri genocidi che hanno contrassegnato la difficile storia del confine orientale, con l’inglese come lingua veicolare. E’ stato questo l’approccio del seminario “The Holocaust as a Starting Point”, che si è svolto a Zagabria, dal 22 al 24 marzo scorso, per iniziativa del Mémorial de la Shoah in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.
Obiettivo dell’evento, finanziato dalla Commissione Europea, quello di formare gli insegnanti nella sfida di confrontare le memorie storiche dei paesi d’appartenenza su temi di scottante attualità e legati, fondamentalmente, al ricordo e alle vicende della Shoa e degli eventi legati al genocidio di massa dalla prima metà del Novecento ad oggi.
Tra i 13 insegnanti provenienti da ogni parte d’Italia, selezionati dal Miur, era presente anche la Professoressa Susanna Pizzino, docente di storia e filosofia del Liceo Cesare Balbo, di Casale Monferrato.
La docente è stata scelta per sperimentare questa forma di aggiornamento, volta ad affrontare, in chiave innovativa, l’insegnamento di un fenomeno transnazionale come l’Olocausto, portato avanti in tutta Europa anche grazie alla presenza di governi collaborazionisti dei nazisti che funsero da zelanti esecutori del disegno concentrazionario hitleriano in ogni Paese.
L’importanza di questo seminario è data, invero, dal fatto che oggi l’Europa vede il riaffacciarsi di sentimenti nazionalisti, antisemiti, razzisti e xenofobi, come anche di ideologie estremiste. Parte di questi discorsi sono spesso basati su distorsioni di eventi storici connessi all’Olocausto a alla Seconda guerra mondiale. Convinzione legittima è che l’educazione sia, di certo, uno dei più efficaci mezzi per combattere questo tipo di derive. Per queste ragioni, il Memorial si rivolge agli insegnanti e al ruolo da loro giocato nel trasmettere la conoscenza alle future generazioni.
“The Holocaust as a Starting Point” aveva lo scopo di approfondire la storia della Seconda guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra, nei territori confinanti tra Slovenia, Croazia e Italia (in modo particolare l’Istria), partendo dalla Shoah per analizzare le altre forme di violenze di massa e di politiche repressive emerse in questi territori, riflettendo, anche, sulle diverse narrazioni che ancora divergono tra questi Paesi.
Il programma è stato denso di conferenze e di workshop dimostrativi, che hanno mostrato ai docenti come restituire nel modo più agevole ed efficace i temi trattati ai propri alunni in classe.
Molte le conferenze magistrali affidate a storici di livello internazionale, quali l’italiana Laura Fontana, autrice della ricerca sinora più completa sugli “Italiani ad Auschwitz”, lo sloveno Borut Klabjan, i francesi Tal Bruttman e Hubert Strouk, i croati Daniel Siter, Trvtko Jakovina e Valerija Turk.
Il livello dei seminari è stato di alto profilo, ed ogni domanda posta dagli uditori ne aumentava il valore. Si è creato uno scambio interessantissimo tra prospettive culturalmente e storicamente differenti, le cui peculiari sensibilità hanno contribuito all’arricchimento professionale di tutti gli insegnanti coinvolti.
La conclusione del percorso è stata la visita al Dotrščina Memorial Park, l’area in cui il governo degli Ustascia di Ante Pavelic, fiancheggiatore dei nazifascisti, uccise, tra il 1941 e il 1943, migliaia di persone, ebrei e non: oggi parco pubblico dominato dal silenzio e dalla memoria di una violenza che dovrebbe rappresentare un monito per l’intera Europa, scossa in queste ultime settimane dalla guerra scoppiata in Ucraina”.
prof.ssa Susanna Pizzino
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